Mose' Bianchi
(Monza, 1840 - Monza, 1904)
Portrait of Giulia Lucini Colombani
Carboncino nero su carta
426 x 284 mm (16.77 x 11.18 inches)
Mose' Bianchi
(Monza, 1840 - Monza, 1904)
Ritratto di Giulia Licini Colombani
Carboncino nero su carta
426 x 284 mm (16.77 x 11.18 inches)
Rif: 0163
Prezzo: € 2.500,00 - circa US $ 2.725,00
Descrizione:Una gentildonna di mezz�et� � ritratta di tre quarti mentre guarda intensamente verso sinistra. L�indefinitezza del profilo, aldil� della descrizione del volto, sottolinea la profondit� dell�espressione e il calore umano di questa splendida istantanea da parte del pittore.
Il soggetto del foglio � Giulia Lucini, vedova Colombani: questa, appartenente ad un famiglia aristocratica di origine brianzola, ma trasferita a Milano dall�inizio dell�800 (il nonno Erasmo aveva operato nella pubblica amministrazione nel periodo della Restaurazione austriaca , i cugini Achille e Marco erano stati eletti alla Camera dei deputati al tempo del governo Minghetti), come i suoi antenati aveva sostenuto finanziariamente l�Ospedale Maggiore di Milano. Alla sua morte aveva destinato, per lascito testamentario, parte dei suoi beni all�istituto che il 3 gennaio 1894 commission� a Mos� Bianchi un grande ritratto celebrativo per conservarne memoria .
La grande tela, ancor oggi conservata nella Quadreria della Fondazione IRCCS, fu preceduta da una serie di studi propedeutici, com�era naturale per un�opera di notevole impegno. Fra questi molto vicino al nostro disegno � un dipinto passato sul mercato, gi� di propriet� degli eredi del pittore (confronto) . � possibile, valutando in successione i diversi stati preparatori di questo ritratto, comprendere quale fosse il procedimento di lavoro dell�artista: questi partiva da fogli come il nostro in cui definiva i brani pi� significativi della composizione; quindi passava agli studi su tela di medie dimensioni, prima dei medesimi brani, poi della composizione completa. Infine giungeva a realizzare il dipinto, con una freschezza che celava la lunga progettazione.
Mos� Bianchi era nato a Monza nel 1840. Entrato ancor giovane all�Accademia di Brera, aveva significativamente preferito la scuola di Giuseppe Bertini a quella pi� rinomata di Hayez. Dotato fin dalla prima attivit� di una spigliata intelligenza compositiva � si pensi alla bellissima Comunione di san Luigi Gonzaga della parrocchiale di Sant�Albino di Monza che gli valse il primo riconoscimento pubblico all�Accademia � aveva tratto profitto dai soggiorni a Venezia e Parigi e soprattutto dal contatto con il pittoricismo neosettecentesco di Mariano Fortuny. Il suo stile si propone come ideale ponte tra la pittura della tradizione lombarda e nuovi stimoli che avrebbero condotto alle forme Liberty e alla costruzione di un�imaginerie di fine secolo anche nel nostro paese.
Non � casuale che per il Ritratto di Giulia Lucini venga chiamato in causa pi� volte il nome di Giovanni Boldini, che indubbiamente � portavoce di istanze formali del tutto nuove rispetto a Bianchi, ma che di certo trov� nel maestro lombardo un precursore del suo nervoso dinamismo, del suo gusto per l�istantanea che raccogliesse una forte impressione emotiva del soggetto ritratto .
Il disegno esposto pu� vantare una provenienza illustre: era conservato nella preziosa collezione Bernasconi di Mendrisio. Bianchi del resto era stretto amico di Giovanni, fondatore della dinastia ticinese e dell�impresa per la lavorazione del cuoio, nonch� del figlio primogenito Alfonso . Nella raccolta si contavano oltre centocinquanta dipinti su tavola e tela del pittore, accompagnati da innumerevoli fogli. Alcuni dei pi� celebri dipinti di Bianchi degli anni �80 e �90, dalla Cucina brianzola alle Lavandaie e al Vespero sul naviglio, opere significativamente datate 1894 come il nostro disegno, decoravano le pareti della �Villa Foresta�, prima di entrare nelle collezioni della Galleria d�Arte Moderna di Milano.