Pietro Fragiacomo
Trieste 1856 - 1922 Venezia
Veduta della Laguna Veneziana, c. 1890
olio su tela 82 x 105 cm (32.28 x 41.34 inches)
Firmato in basso a destra
Firmato e datato in basso a sinistra
Firmato e datato in basso a destra
Un gruppo di figure sostano alla base di una struttura monumentale romana: vi sono un uomo e una donna, che paiono impegnati in una conversazione amorosa, mentre una bimba, seduta su una lastra di pietra, li spia da vicino; un'altra figura femminile sbuca dalla porta d’accesso della sua bottega, mentre un bambino dai pantaloni troppo ampi passeggia tranquillamente con le mani dietro la schiena; un uomo più anziano infine è seduto sulla sinistra, da solo, intento a riflettere.
Il luogo scelto per l’ambientazione di questo idillio popolare è il portico di Ottavia a Roma, del quale si vede il fianco sinistro e la parte sinistra del propileo. Com’è noto il portico costituiva l’accesso al ghetto della città eterna, luogo che ancora sotto Pio IX era il domicilio obbligatorio per la comunità ebraica – solo con la Repubblica romana del 1849 e più avanti con la fine dello Stato pontificio nel 1870 la segregazione venne abolita e i diritti degli ebrei equiparati a quelli dei cittadini italiani –. A Induno qui interessa soprattutto il rapporto tra la grandezza e la magnificenza dell’eredità classica e il brulicare della vita quotidiana nei quartieri popolari di Roma. Egli nell’Urbe aveva trascorso gli anni 1849-1850, impegnato prima nei corpi volontari a difesa della Repubblica e poi a lungo convalescente per le ferite riportate in guerra: in tale occasione aveva avuto modo di ritrarre alcuni panorami della città in pochi disegni rintracciati e qualche singolo dipinto ad olio. È possibile tuttavia che nel gruppo di disegni figurassero fogli di minor importanza, usati negli anni successivi dal pittore come campionario per ambientare soggetti d’indole popolaresca. Se è vero difatti che Gerolamo, nel periodo attorno al 1850, appare impegnato soprattutto nella pittura di storia, è altrettanto tangibile come l’artista non avesse mai abbandonato l’abitudine agli studi dal vero, che nondimeno aveva contrassegnato la sua formazione d’artista e gli esordi in Lombardia.